La riunione “carbonara” avvenne durante il secondo lockdown per Covid-19:

“Dove sono finiti i Centri Commerciali?! Già, ma che fine hanno fatto?”.

Sono svaniti, scomparsi, nascosti. Li cercano tutti!

In particolare, una pletora di inquieti addetti ai lavori  riuniti in conclave per dibattere: discografici, road manager, artisti, produttori, agenti di spettacolo, impresari, agenzie, emittenti radio, presentatori, dj, e poi anche fotografi, bodyguard, autisti, fonici, uffici stampa, portantini di autoambulanze e ovviamente loro, gli artisti.

Un noto cantante (vincitore tra gli altri  di due festival di Sanremo) si apparta dalla riunione per richiamare nuovamente il direttore marketing di quella società di gestione: “Dottore Carissimo, riesci a farmi fare quest’anno qualche ospitata?

Tanti svariati soggetti e professionisti che per anni hanno ruotato intorno ai gettonatissimi “firmacopie”.

Possiamo dire che i Centri Commerciali sono stati un vero eldorado per questo mondo, il terminale ideale a conclusione dei vari talent, sanremi, reality show, quale trasposizione fedele, puntuale e piacevole in galleria, dei successi generati dal tubo catodico.

Idolatrati o criticati, i firmacopie, poi ribattezzati “in-store”, hanno registrato numeri da capogiro; un settore ed il suo indotto che poggiava le sue fondamenta principalmente sui Centri Commerciali e i suoi punti vendita dell’elettronica e del multimedia.

Ci abbiamo guadagnato tutti: loro certamente, gli addetti ai lavori, e anche noi, i Centri, in notorietà, in traffico, in engagement, nelle vendite, ma soprattutto con la consapevolezza di aver regalato dei momenti di svago e divertimento a migliaia di persone di ogni età, felici di abbracciare e selfarsi con i propri idoli.

Ci siamo fatti in quattro e abbiamo accontentato tutti: dalle bimbe in lacrime davanti alle transenne in trepidante attesa delle special guest star, al vanitoso assessore in cerca di visibilità. Dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, abbiamo fatto sognare e cantare più generazioni in un mega karaoke collettivo in cui si trasformava la galleria commerciale. L’atmosfera era sempre carica ed emozionante tra peluche lanciati sul palco, dediche su striscioni srotolati nel mall, pianti adolescenziali e urla di fans più attempati; cori ed inni alla vita nelle notti bianche che sembravano Festivalbar, Irama celebrato come i Duran Duran ed i Beatles anni prima.

Da noi è passato di tutto: fenomeni passeggeri, fenomeni veri(bravi 💘i Maneskin!),amici, gieffini, veline, miss, mascotte, vips e presunti tali, Youtuber ed evergreen degli anni 60’,chef ed influencer, ricchi e poveri, communisti col rolex, tagliatori seriali di torte! Abbiamo abbattuto i muri dello snobbismo: anche gli artisti  più reticenti ai Centri Commerciali, di riffa o di raffa, hanno calcato le nostre gallerie…

Ci siamo divertiti e abbiamo fatto divertire, abbiamo dato forma e sostanza ai firmacopie inventandoci nuove formule: mini live, meet and greet riservati, contest a premi dedicati, CD acquistati in negozio o portati da casa per essere autografati, video-dediche social  personalizzate, concerti online, promo CD con menu speciali delle ristorazioni, e chi più ne ha ne metta. Ci siamo adeguati a tutte le normative, anche quelle  più restrittive di recente emanazione, circa la sicurezza nella organizzazioni di grandi eventi!

Il format Centro Commerciale funzionava, eccome!

Poi la pandemia ci ha allontanati, la disaggregazione, la paura dei contagi.

C’è però un momento di verità quando il palcoscenico scompare, quando cambia lo scenario e senza saperlo, ci si ritrova nel bel mezzo di uno spettacolo completamente diverso.

La crisi da long-covid ha messo a dura prova il Centro Commerciale che ha vissuto le privazioni più grandi, considerato come luogo di contagio anzichè di incontro sicuro e regolato da logiche di distanziamento rigide; con la maggior parte di eventi ed attività di intrattenimento ridimensionati o cancellati.

Cicatrici che saranno ancora evidenti per tutto il 2022 ma che speriamo possano riemarginarsi, ripresentandoci ai clienti dopo il lungo stop forzato.

Per la ripartenza del settore dobbiamo far squadra comune tra tutti gli interlocutori, i Centri sono pronti a fare la loro parte, magari con nuove modalità ancor più mirate e personalizzate, di promozioni e in-store più ingaggianti, di risorse economiche ben calibrate, con dei programmi di intrattenimento di qualità, dove anche la cultura può essere spettacolo e trovare maggiore spazio, sperando che i clienti, i  nostri veri “ospiti speciali”, possano tornare a frequentarci come prima…..perché nel palcoscenico della vita non è chi ti applaude durante lo spettacolo, ma chi ti aspetta a luci spente a meritare le tue attenzioni…

Show must go on! Shop must go on !

Stefano De Robertis

Head of Marketing Eurocommercial

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