Caro direttore, Cara Direttrice….

Caro Direttore, cara Direttrice,

ci siamo lasciati con lo stimolo di abbracciare la TUA idea, quella che necessita tempo, energia determinazione e che è lontana dai vincoli di budget e dall’arco temporale convenzionalmente annuale. Quell’idea che fa bene al tuo Brand.


Ora dovresti chiederti: sei pronto a diventarne l’Ambassador, metterci la faccia, spiegare, sostenere e aggiornare il tuo progetto?
Insomma, sei pronto a renderti visibile all’utente finale, essere identificato e riconoscibile.
In poche parole, un vero local influencer?


Allontana dubbi e timori che ti portano a pensare cose come: “non sono in grado”, “non mi è consentito”, “non sono interessato”.

Non tutti possiedono una spiccata predisposizione social, una sciolta capacità di public speaking, ma non per questo si può rinunciare a interrogarsi sulla necessità di personalizzare l’identità dei luoghi che gestiamo, in tutte le sue possibilità e forme.


Mix-merceologico e servizi spesso sono omogenei tra competitor, ma i centri hanno un carattere ed elementi distintivi che il team di direzione può esprimere e trasmettere, valori che si possono raccontare, con il giusto supporto di consulenti e grazie ad un orientamento formativo verso le pr e la content creation.

Analizziamo spesso la dicotomia tra fisico e digitale, se partiamo dall’assioma che il centro commerciale va trattato come un brand, indipendentemente dal fatto che è una somma di altri brand, proviamo a valutare insieme la percezione, la vicinanza e la personalizzazione di chi rappresenta il brand.

Abbiamo, da un lato per i centri commerciali, uffici di direzione perlopiù nascosti, volutamente non segnalati e talvolta all’esterno della struttura, oltre che rari i casi di identificazione della figura del direttore all’interno della galleria.

Dall’altro con l’-eCommerce notiamo una forte presenza con live shopping, chatbot, personal shopping, newsletter e video tutorial. Presenza e vicinanza che in realtà sono di fatto i vantaggi della dimensione fisica. 

Sarebbe utile considerare, unitamente a livello di filiera, l’importanza della centralità, visibilità, autonomia del team di direzione del Centro e soprattutto la condivisione della priorità del tempo da dedicare alla soddisfazione della customer experience all’interno della galleria e perché no, al lancio sui social delle novità sui servizi attivi.

Spunti di certo non nuovi. Sono diversi, infatti, gli approcci, i tentativi e le azioni già viste nel percorso ipotizzato. La differenza sta in una strategia di personal branding che si estenda nel lungo periodo, di un modello che punti su volti e persone così da garantire relazioni nel tempo, presenza, contatto e assistenza.


La narrazione deve comporsi di punti di riferimento riconoscibili, di una comunità di lavoratori unica e delle esperienze quotidiane della clientela, che determinano l’anima e, quindi, la distintività di un luogo. In poche parole, il brand.

Caro direttore o cara direttrice, ho volutamente generalizzato ed estremizzato al fine di suscitare la voglia di condividere un’opinione e provare ad affrontare le vere skill del direttore 4.0, conchi deve affrontare ogni giorno le sfide e le difficoltà del mestiere.

Lascio qui dei link come spunto alla discussione e attendo i vostri commenti e perplessità sul tema.

https://www.ninjamarketing.it/2019/12/18/4-consigli-per-una-brand-ambassador-strategy-efficace/

https://www.facebook.com/DolceGabbana/videos/665803895171511

https://www.linkedin.com/pulse/ceo-branding-il-valore-di-unazienda-inizia-da-quello-chi-nicola/?originalSubdomain=it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

TOP